Archivo delle Categorie: note sparse

stilita.

«Ciò che invidio nel sistema è una cosa alquanto modesta (e tanto più paradossale in quanto essa non ha risonanza): molto semplicemente, io voglio, io desidero una struttura. Certo, la struttura non dà la felicità; ma ogni struttura è abitabile, e questa è forse la sua migliore definizione. Io posso benissimo abitare ciò che non […]

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Esonero.

il tempo vince sempre. sulle elezioni, sulle lezioni, sulla storia e sugli istanti che si mascherano senza gusto di eterno. vince il tempo. analisi: le uniche forze al suo gioco sono la stanchezza e la natura. non la natura della normatività o del genere, più che altro quella che si intuisce nella continuità senza soluzione […]

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Supponiamo

Supponiamo tante cose. Definire le cose, per i professionisti delle supposizioni: riempire lo spazio lasciato vuoto da quello che manca, con un nome. Scriverselo su una mano, perché si possa averlo sempre davanti ma lasciandolo libero di andarsene senza uccidere il corpo, è sintomo di un’esperienza che non si lascia accatastare. Se si ha carattere, […]

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dieci anni fa [qualcosa resta quel che è].

“Ti sposi, fratello?” “Mi commemoro.” (D. Pennac) Gli oggetti si curano da soli. E non provano nulla neanche ad essere dimenticati. Non hanno sentimenti, non hanno vita, ed è questo che li rende di molto superiori agli esseri viventi, in particolar modo li rende spaventosamente più adeguati all’esistenza di quanto non lo siano gli esseri […]

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